venerdì 10 giugno 2022

Un pensiero su World End Syndrome


 


Se dovessi scegliere quale titolo negli ultimi anni ha impattato maggiormente su di me a livello narrativo, la scelta cadrebbe sicuramente su World End Syndrome. Potrebbe, ad una prima lettura - specie per coloro che frequentano il mercato dei titoli tripla a - apparire come come un'esagerazione ma in realtà vi sono basi ben solide per questa mia decisione.

Scritto e diretto da Kanazawa Tomio ( producer dei due Deadly Premonition) , illustrato da Katou Yuuki ( BlazeBlue), il gioco ci narra la storia di un ragazzo che, per sfuggire ad un misterioso passato, decide di prendere il treno e rifugiarsi in una piccola cittadina chiamata Mihate-Cho. Una volta arrivato a destinazione, andrà a risiedere in casa di uno dei suoi Zii occupata a sua volta da Kusunose Maimi, sua lontana cugina.

Una volta conclusosi il prologo avremo, tramite la mappa qui a destra, la possibilità di scegliere i posti dove girare indisturbati ed incominciare a relazionarci con gli abitanti, in particolar modo con le restanti quattro eroine presenti nel gioco.Amana Miu, Otonashi Yukino, Yamada Anako e Kamishiro Saya. Man mano che esploreremo la città, verremo a conoscenza anche di una misteriosa leggenda che circonda il posto. Sembra infatti che ogni cento anni un morto torni in vita e terrorizzi la cittadina uccidendone alcuni abitanti prima di sparire nuovamente nel nulla.

Durante la nostra prima run avremo una sensazione estraniante infatti, nonostante la libertà che il gioco ci fornisce ed i rapporti cheandremo ad intrecciare, non arriveremo a concludere niente.Arrivati a compiere una scelta importante, ci renderemo conto che in realtà non possiamo nemmeno definirla tale in quanto possiamo scegliere solo un'opzione. La storia quindi prosegue per qualche minuto solo per farci assistere ad un tremendo epilogo in cui non possiamo fare nulla.

Il giocatore quindi potrebbe rimanere stordito e chiedersi se possa aver sbagliato qualcosa ma, in realtà, la prima run non serve nient'altro che a mettere le basi su quello che poi andremo a giocare infatti, ricominciando il gioco, avremo finalmente la possibilità di avanzare oltre quel punto che ritenevamo senza via d'uscita. Proseguiremo quindi ad esplorare la città e a stringere rapporti amorosi con le varie eroine, ognuna delle quali ci offrirà un punto di vista sulla storia ed andrà a delineare man mano un quadro migliore di quello precedente.

World End Syndrome prima di essere un dating-sim è una visual novel dai risvolti thriller e misteriosi. La trama che andremo a scoprire ad ogni run si focalizzerà su di un'eroina e,per non incorrere in spoiler, posso dire che la persona più interessante e misteriosa sarà anche quella che avrà un ruolo risolutivo durante la storia ma, tutte le ragazze presenti non sono di certo da meno e offrono spunti di riflessioni validi. La maturità con cui si affrontano determinate tematiche è però la cosa che mi ha lasciato piacevolmente sorpreso. World End Syndrome affronta infatti il senso di identità, la perdita, il rapporto che abbiamo con il non-visibile e tutte le sotto tematiche che ne possano derivare. Alcuni personaggi rimangono veramente nel cuore e, dopo circa cinquanta ore necessarie per completare al 100% il titolo, abbandoneremo malvolentieri Mihate-Cho ed i suoi cittadini.

World End Syndrome è un titolo che consiglio caldamente a tutti e non dovrebbe mai mancare come esperienza per chi ama le visual novel e ciò che gli gravita attorno.






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