mercoledì 31 maggio 2017

Nevermind: un disco da (non) avere

Era il 1991 e nel mondo venne sganciata una bomba atomica musicale destinata a lasciare un segno indelebile nel mondo della musica.
E' difficile parlare di Nevermind senza essere trasportati da quel sentimento apocalittico che lo avvolge.Oramai lo sanno anche i muri, Nevermind è stato lo spartiacque  nella musica in generale.Un disco che segna "un prima e dopo" e ,allo stesso tempo. una fine per un movimento che sembrava quasi inarrestabile ma andiamo con ordine.

Kurt Cobain, dopo una gavetta nei peggiori locali di Seattle, sforna un piccolo gioiello: Bleach.
Cattivo, senza compromessi e caratterizzato da testi sintetici e strillati con tutta la sua potenza nei suoi polmoni riesce a far valere il suo talento.
Kurt emerge cosi dalle umide cantine di Seattle e fa capolino nel mai stream musicale.
Venne poi il momento di incidere un nuovo album e di sostituire l'allora batterista che, secondo, Kurt, non offriva un suono abbastanza "potente".
Dopo aver salutato la Sub Pop ed essere approdati alla Geffen, i Nirvana incominciarono con il nuovo batterista Dave Grohl a registrare nell'aprile 1990 Nevermind.
Il lavoro durò fino al maggio dell'anno successivo dove, presso il "sound city studios" di Los Angeles, l'album fu completo e pronto ad essere immesso nel mercato.
Il successo grazie a singoli come "Smell like teen spirit" e " come as you are" fu immediato e proiettò i Nirvana fra i grandi del Rock ed il grunge era pronto a morire.

Vi sono molte differenze fra Bleach e Nevermind, molte sottile altre evidenti.Primo fra tutti il costo e la produzione.L'album di debutto costò a malapena 1000 dollari e fu registrato con lo stile "buona la prima" mentre il secondo costò la bellezza di 135.000 dollari e fu caratterizzato da un pesante processo di post-produzione.Butch Vig infatti sostituì Steve Albini come produttore e creo un sound decisamente più morbido e meno invasivo rispetto al precedente lavoro creando un album molto più radiofonico ed in un certo senso meno puro e grezzo.
Ho sempre visto nevermind come un album di transizione, un meno hardcore e graffiante, un disco col freno a mano tirato.
Criticare un disco che ha fatto la storia è molto difficile perché vi è il rischio di essere fraintesi e di non comprendere il messaggio di fondo ma quindi sarò diretto: Nevermind è un disco godibilissimo ma non un disco dei Nirvana.Non possiede la sporcizia e la "rozzezza" di Bleach, non ha il suo carattere ma soprattutto non è la volontà di Kurt.Troppo buono il suono,troppo pulito e molto orecchiabile che non sono caratteristiche di certo peculiari in un disco di Grunge.
E' un disco che ha avuto successo perché pieno di compromessi e perché arrivato nel momento giusto ma paradossalmente quelli che reputo come difetti hanno portato al successo il disco.
©2017 VentoeSussurro

"Il lettore medio di Rolling Stone ha sempre negato i percorsi sotterranei della musica, a meno che non diventassero una tranquilla possibilità a tutti".
Kurt Cobain - Diari