lunedì 21 novembre 2022

Un pensiero su Ringu 0 di Norio Tsuruta (1999)


Un pensiero su Ringu 0 di Norio Tsuruta (1999)


La saga di Ringu ha sempre posto all'attenzione dello spettatore la misteriosa Sadako in modo sottile ed implicito. Molte opere orientali, a differenza di quelle occidentali, preferiscono infatti mediare messaggi e significati attraverso silenzi ed immagini che attingono al ricco folklore che l'oriente possiede.
Ringu non è mai stato spaventoso, splatter o disgustoso, al contrario ha sempre giocato con il mistero e la natura del non visibile. Alla fine infatti del primo capitolo della serie, molte sono le domande che rimangono senza risposta. Chi è Sadako? Da dove proviene? Perché ha deciso di incarnare una natura così vendicativa e distruttiva? Le risposte non sarebbero arrivate fino al capitolo di cui parlerò oggi, Ringu 0:Birthday.

Sadako durante una performance
La storia di Ringu 0 inizia circa trenta anni prima dagli  eventi accaduti nel primo Ringu. Sadako è una ragazza  che tenta di sfuggire ad un potere oscuro che ha dentro di lei e di cui non si sa dare nessuna spiegazione. Per fare ciò decide di trasferirsi a Tokyo ed unirsi ad una compagnia teatrale con cui spera di cominciare una vita per lo meno decente. Le cose sembrano andare bene fino a quando una persona proveniente dal suo passato non compare, mandando in frantumi il delicato equilibrio raggiunto.

Sadako sta per essere gettata nel pozzo
La regia di Tsuruta è pulita e quadrata, con una fotografia ed un montaggio molto buono. Il ritmo del film infatti, pur non essendo veloce, scorre bene. I movimenti di camera sono dolci e gentili e la macchina da presa si sposta sempre molto lentamente. Non ci sono virtuosismi sul fronte tecnico ma ci troviamo di fronte ad un regista che fa bene il suo lavoro.
Per quanto riguarda la recitazione, spicca senza ombra di dubbio Yukie Nakama che riesce a creare una Sadako convincente con cui gli spettatori proveranno presto empatia . In questo film infatti Sadako viene, per motivi che preferirei non esporre in questo articolo, umanizzata e le risposte alle domande che ho esposto poco fa trovano finalmente risposta. Rispondere a quest'ultime ha richiesto però di cambiare natura alla serie. Ringu 0 infatti prima di essere un horror, è un film drammatico, un thriller a tratti anche esistenziale. La fuga di Sadako da un passato doloroso, il suo perenne tentativo di controllare una forza che non capisce, le continue ingiurie a cui è sottoposta. Tutto ciò infonde alla pellicola una tristezza ed una profondità che quasi non ci si aspetta. Credo che compiere una scelta del genere sia stata importante per dare ulteriore spessore alla serie. Alla domanda "Questo passato così drammatico di Sadako non rischia di creare una dissonanza con i primi due film?" rispondo con un sicuro "no". Anzi, penso che rivederli dopo aver visionato questo capitolo, ce li faccia godere di più. 

Sadako viene infastidita con una fotocamera
Ringu 0 è un film che non può mancare agli amanti del thriller e del mistero. Gli estimatori di Ringu troveranno senza ombra di dubbio interessante questo tassello che compone il pittoresco mosaico dell'universo di Ringu. Una regia solida ed una storia straziante completano il tutto offrendo allo spettatore un'esperienza godibile. Se vi aspettate grandi spaventi o un semplice film horror, passate oltre perché qui si parla della natura dell'uomo, delle azioni di quest'ultimo e di altri temi che difficilmente possiamo incontrare nel cinema occidentale che mira allo spavento semplice. 




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