1945, Los Angeles, Messico dopo un test nucleare una misteriosa creatura emerge dalla terra librandosi nei cieli.
Lara Croft, figlia di Lord Henshingly Croft, è stata cresciuta fin da piccola per ricoprire il ruolo di aristocratica. Una volta compiuti i 21 anni e conclusi gli studi, il matrimonio sembrava assicurato ma, mentre tornava a casa da una gita, l'aereo privato che aveva noleggiato si schiantò nel cuore dell'Hymalaya. Come unico superstite del disastro aereo, dovette imparare ad adattarsi col suo ingegno per rimanere in vita in condizioni tanto ostili quanto estreme, lontana dalle comodità e dal benessere che la sua vita precedente le garantiva. Due settimane dopo riuscì a raggiungere il villaggio di Tokakeriby ma l'esperienza appena avuta lasciò su di lei un impatto profondo. Incapace una volta tornata a capace di sopportare la claustrofobica vita precedente realizzò che l'unico modo che la faceva sentire viva era viaggiare attraverso il mondo. Negli otto anni seguenti, durante i suoi viaggi acquisì le conoscenze più profonde delle civiltà primitive. La sua famiglia diseredò la loro figliol prodiga e lei dovette ripiegare sulla scrittura per finanziare i suoi viaggi.Famosa infatti per aver scoperto siti archeologici di incredibile importanza, si fece un nome pubblicando resoconti e libri.
Nel 1996 in india, a Calcutta, Lara Croft si stava rilassando dopo una spedizione che aveva come obbiettivo la cattura di un Bigfoot quando, ad un certo punto, venne avvicinata da un texano di nome Larson. L'americano le porse un portatile e sul suo schermo comparve Jacqueline Natla, proprietaria della Natla Technologies. Dopoche provò ad assumere Lara col denaro, l'imprenditrice fece leva sul lato avventuroso dell'archeologa parlandole dello Scion, antico manufatto situato in una tomba perduta di Qualopec,nelle montagne del Perù. Incuriosita, Lara intraprendese il viaggio.
Con una guida, l'archeologa si recò sulle innevate montagne peruviane, raggiungendo infine un'enorme porta di pietra. Mentre la stava aprendo, tramite un meccanismo posto al di sopra di essa, la guida venne attaccata dai lupi, usciti improvvisamente dall'ingresso della caverna. Lara uccise le bestie ma purtroppo non fece in tempo a salvare la guida, morto durante l'attacco. Entrata nella caverna, Lara raggiunse il villaggio sotterraneo di Vilcabamba, su cui Qualopec aveva governato prima della sua morte. Mentre esplorava il posto si imbatté in creature preistoriche e trappole mortali riuscendo a recuperare degli ingranaggi per aprire una porta che conduceva finalmente alla tomba del sovrano dove poté recuperare lo Scion. Una volta uscita trovò Larson che immediatamente tentò di ucciderla per recuperare l'artefatto. Dopo averlo messo al tappeto, l'archeologa lo interrogò e venne a sapere che insieme a lui era stato mandato pure un altro cacciatore di tesori, Pierre Dupont, con l'intento di ucciderla e recuperare il manufatto. Lara quindi stordì il suo nemico e lasciò la tomba con l'intento di scoprire il motivo per cui Natla l'avesse tradita.
Avendo appreso che ciò che aveva raccolto dalla tomba di Qualopec in Perù era solo un pezzo del manufatto che Natla l'aveva assunta per trovare, Lara decise di dirigersi alla Natla Technologies a Seattle, realizzando nel frattempo che il suo datore di lavoro l'aveva ingannata mandando Larson dietro di lei. Infiltratasi alla Natla Technologies, Lara scoprì un libro di preghiere di un certo monaco chiamato Fratello Herbert in cui scoprì al suo interno che, il pezzo dello Scion che teneva in mano, non era altro che un frammento di una reliquia che un tempo apparteneva ai tre sovrani di Atlantide, due dei quali si chiamavano Tihocan e il già citato Qualopec. Si diceva che uno dei pezzi dello Scion risiedesse sotto il monastero dei monaci al capriccio di St.Francis, in Grecia. Lara quindi partì verso il luogo appena scoperto e, una volta all'interno, si fece strada attraverso le sue enormi stanze piene di trabocchetti. A complicare il tutto, Pierre Dupont, tese sporadicamente imboscate alla protagonista. Una volta scesa nel profondo dell'edificio, Lara scoprì il luogo di riposo di Tihocan ed il secondo pezzo dello Scion. Dopo aver ucciso Pierre Dupont ed aver finalmente recuperato il secondo pezzo, Lare venne travolta da una visione. Dopo quest'ultima apprese che Tihocan era uno dei due giusti sovrani di Atlantide indicando che anche Qualopec lo fosse insieme ad una misteriosa terza figura che, insieme a raccapriccianti creature nascosero il terzo pezzo dello Scion in una Tomba in Egitto.
Guidata dalla visione, Lara prende una moto e si diresse alla città perduta di Khamoon, un complesso sotterraneo di rovine e tombe piene di trappole. Dopo aver incontrato pantere mummificate che prendono vita, Lara riesce a localizzare l'ultimo pezzo dello Scion sotto una Sfinge affrontando Larson un'ultima volta ed uccidendolo. Dopo essere scappata dalla tomba, Lara cadde in una imboscata da parte di Natla e dei suoi scagnozzi ma, prima che potesse essere uccisa, riuscì a scappare tuffandosi nel fiume vicino. Una volta a riva, inseguì i suoi nemici e li raggiunse mentre erano in procinto di partire con uno yatch.Una volta a bordo andò sottocoperta e si addormentò per la stanchezza.
Dopo qualche ora, l'archeologa si svegliò e scoprì che erano arrivati a destinazione: un'isola deserta in mezzo all'oceano. Lara entrò attraversa una grotta costiera e scoprì le miniere di Natla, una serie di caverne che furono oggetto di estese operazioni minerarie .Lara alla fine recuperò le sue pistole e riuscì a sconfiggere i tirapiedi di Natla. Una volta arrivata in profondità delle caverne Lara scoprì una grande piramide sotterranea dove, al suo interno le mura erano ricoperte di carne e materia organica. Una volta fattasi strada all'interno ed aver affrontato numerose creature Lara scoprì gli eventi che circondavano la figura misteriosa di Natla. Recuperato lo Scion completo una visione le mostrò che quest'ultima era in realtà la terza regina di Atlantide e che, per i suoi crimini che riguardavano sperimentazioni genetiche ed altro, venne rinchiusa dai due sovrani in una corta di capsula criogenica fino a quando il test nucleare di anni prima non la liberò dalla prigionia. Al termine della visione, Lara venne accolta dalla stessa Natla che le rivelò l'intenzione di concludere il suo progetto iniziato migliaia di anni fa ovvero quello di creare creature mutanti per rafforzare l'umanità che per lei era oramai ridotta ad un gruppo di imbranati persistenti. Capendo che il modo migliore era distruggere lo Scion, Lara puntò le pistole verso l'artefatto ma, la donna le saltò addosso facendo precipitare entrambe nel vuoto. L'archeologa si salvò aggrappandosi ad una sporgenza mentre Natla cadde nel precipizio verso la morte. Una volta affrontata una creatura gigantesca, Lara salì di nuovo dove era contenuto lo Scion e lo distrusse per poi scappare verso la superficie. Prima di uscire però trovò Natla ora mutata che la attaccò ma l'archeologa riuscì a sconfiggerla e a fuggire definitivamente dalla tomba. Il mondo era salvo e Lara finalmente si concesse il giusto riposo.
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