martedì 25 ottobre 2022

Un pensiero su Rasen (1998) di Joji Lida, il sequel perduto di Ringu

 Un pensiero su Rasen (1998) di Joji Lida, il sequel perduto di Ringu


Prima di parlare di Ringu 2 - seguito oramai ufficiale del primo capitolo - è bene parlare di Rasen in modo tale da dare al lettore un contesto chiarificatore di cui potrebbe necessitare se volesse recuperare la quadrilogia di Ringu.

Rasen inizialmente nasce come sequel diretto a Ringu, non a caso è stato girato e distribuito nelle sale nello stesso periodo dell'opera prima ma ha un problema. Nonostante attingesse all'opera di Koji Suzuki, si rivelò un completo fiasco e questo portò la produzione a preparare in fretta e furia un altro secondo capitolo. I motivi di tale insuccesso sono molti e cercherò di evidenziarli in maniera chiara nell'articolo ma prima, un breve incipit della trama.


Dopo gli eventi accaduti nel primo film, il corpo del professore Ryuji Takayama viene sottoposto ad una autopsia da uno dei suoi amici, il patologo Mitsuo Ando il quale scopre un messaggio cifrato all'interno del suo stomaco. Reiko, la moglie del professore e suo figlio Yoichi risultano invece vittima di un incidente stradale misterioso. Poco tempo dopo il patologo viene a scoprire della maledizione della cassetta e, spinto da curiosità, decide di visionarne una copia. 


La regia di Rasen, pur essendo basilare come quella di Hideo Nakata, non riesce comunque a veicolare nessun tipo di messaggio. Non vi è nessuna finezza tecnica né costruzione quadrata; Alla fine del film dubiterete persino di aver visto un horror o un thriller dato che i due generi non sono minimamente presenti nella pellicola. Durante la pellicola verranno introdotti elementi che messi insieme creeranno un confusionario puzzle ma soprattutto tenderanno a decostruire il concetto di maledizione del primo capitolo sostituendolo con elementi più terreni. La rinascita carnale di Sadako e la sua identità androgina potevano anche essere elementi interessanti su cui fondare la pellicola ma sono tutti trattati in maniera troppo superficiale e con una scrittura veramente insufficiente. Proprio a causa di quest'ultima infatti il messaggio finale non arriva completamente allo spettatore o, se lo fa, lo lascia ancora di più nella confusione. Infine per quanto riguarda gli attori devo dire che non ricordo nessuna interpretazione memorabile anzi molte volte mi sembrano molto sottotono.

Rasen è un film che purtroppo si fa carico di un' eredità troppo pesante. Da qualunque parte lo si guardi non risulta minimamente sufficiente ad intrattenere lo spettatore. Una scrittura completamente confusa, unita ad una regia veramente scadente, lo rendono purtroppo un prodotto evitabile. Consigliato solo a chi voglia recuperare proprio tutto dell'universo di Ringu, gli altri possono tranquillamente passare oltre.






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